Le certificazioni per i pellet: quali sono e come riconoscerle

Le certificazioni per i pellet: quali sono e come riconoscerle

Come abbiamo visto, il pellet è disponibile in commercio in tre categorie di tipologie, a seconda dell’utilizzo che se ne deve fare, passando da A1 (prodotto pregiato), A2 (prodotto medio) e B (prodotto industriale).

Ma quali sono, invece, le certificazioni che deve possedere, in qualunque caso, per essere sicuri di portare a casa un combustibile legnoso efficiente e sicuro?

Certificazione ENplus

La Certificazione ENplus è stata rilasciata dal Deutsches Pelletinstitute e si basa sulla normativa tecnica europea. È quell’ente, insomma, che si assicura che l’intera filiera di produzione dei pellet sia controllata e che i prodotti realizzati rispondano a determinati parametri; inoltre, prevede controlli annuali sull’intero processo di fabbricazione.

Anche in questo caso abbiamo tre diverse classi di qualità, dipendenti dalla materia prima utilizzata per forgiare i cilindretti combustibili:

  • ENplus A1: tronchi, sottoprodotti e residui della lavorazione del legno (non trattati chimicamente);
  • ENplus A2: alberi interi (senza radici), sottoprodotti e residui della lavorazione del legno (non trattati chimicamente), tronchi, residui di lavorazione forestale;
  • ENplus B: boschi, piantagioni e altro legno vergine, sottoprodotti e residui della lavorazione del legno (non trattati chimicamente), legno usato (sempre non trattato).

Requisiti per additivi e sostenibilità

Assodato, quindi, che il legno matrice non può e non deve essere stato trattato chimicamente per entrare nella filiera di produzione del pellet, è possibile, però, utilizzare, durante il processo, degli additivi volti a migliorare la qualità del combustibile, a ridurre le emissioni, a rendere più efficiente il processo produttivo o a contrassegnare il pellet.

È chiaro, però, che, anche in questo caso, ci siano dei requisiti base da rispettare.

Partiamo dal presupposto che gli additivi sono ammessi, ma solo in quantità massima del 2% del peso totale del pellet, e che la quantità aggiunta in fase di produzione non può superare l’1,8%; la quantità degli additivi di post-produzione, invece, risponde ad una percentuale dello 0,2 massimo.

Naturalmente, tutti gli additivi utilizzati vanno menzionati e documentati e se ne possono aggiungere anche di naturali, come amido, farina di mais, farina di patate, olio vegetale, etc, che devono obbligatoriamente provenire da prodotti forestali e/o agricoli o dalla loro lavorazione. Il Consiglio dei Rappresentanti ENplus, comunque, si riserva il diritto di escludere l’utilizzo di un additivo in seguito a valutazioni o sospetti.

Per quanto riguarda la sostenibilità, invece, è necessario un certificato che attesti una “gestione forestale sostenibile” dei territori coinvolti nella filiera, redatto anche grazie a controlli periodici dei parametri qualitativi e quantitativi.

Una certificazione ENplus, di solito, è facilmente distinguibile sulla confezione di un prodotto grazie al marchio di qualità, a diciture specifiche ed anche ad un modulo di contatto per eventuali comunicazioni da riportare al produttore o rivenditore.

DIN Plus

Si tratta di una certificazione rilasciata dal DIN CERTCO (istituto di certificazione del TÜV Rheinland Gruppe e del DIN, l’Istituto normativo tedesco), riconosciuta a livello internazionale.
Questo marchio valuta l’intero processo di produzione e certifica il prodotto finito in quanto a caratteristiche fisiche, potere calorifico, resistenza all’abrasione, peso specifico, percentuale di ceneri, umidità residua e percentuale di additivi.

ÖNORM

Questa certificazione si riferisce alla normativa austriaca che definisce i requisiti necessari per i combustibili legnosi pressati, facendo proprie anche le disposizioni da attuare per la verifica.

PELLET GOLD

In questo caso siamo di fronte ad un marchio sviluppato dall’Associazione Italiana Energie Agroforestali (AIEL), basato sui criteri stabiliti dalle norme dell’Unione Europea. Più che una certificazione, però, è un’attestazione di qualità che viene fornita ai prodotti che superano dei particolari test, in verifiche periodiche, con un controllo anche sul contenuto di formaldeide e della radioattività.