Monzuno ha il suo primo distributore di pellet

Sempre più italiani utilizzano il pellet per riscaldarsi in inverno, non solo in quanto scelta etica nel rispetto dell’ambiente, ma anche perché parecchio conveniente a livello economico, confrontandone i prezzi con i consumi derivanti da sistemi tradizionali di climatizzazione.

C’è da dire, anzi, che ormai è diventato difficile anche orientarsi, perché di pellet ne esistono tantissimi tipi diversi, alcuni addirittura sperimentali, proposti negli store fisici ed online a prezzi decisamente oscillanti in cui non è sempre facile districarsi: a questo proposito, abbiamo sempre chiarito che la prima cosa di cui sincerarsi è la certificazione del prodotto, che è indice di qualità e di tutte le caratteristiche di cui possiamo necessitare (esiste, infatti, sia pellet per uso domestico che per uso industriale).

Qualche tempo fa abbiamo analizzato il fenomeno dei distributori automatici, chiedendoci se risiedesse proprio in questa comoda opportunità il futuro del settore.

Da Monzuno, in Emilia-Romagna, sembra arrivi una risposta positiva.

Un’idea fresca fresca… e green

È un giovane intraprendente a detenere il brevetto del primo distributore di pellet di Monzuno: Andrea Fergnani, 32 anni, che ha lavorato alla sua idea fino a renderla realtà con un prototipo che è già sistemato nella piazza della cittadina, con i suoi 2,50 metri per 3,80; praticamente, un posto auto. L’intenzione è di testarlo direttamente attraverso il pubblico in modo da scoprire eventuali problemi su cui intervenire per ottimizzare, poi, la realizzazione del futuro modello definitivo.

La rivoluzione del concept, però, riguarda il fatto che si tratta di un dispositivo orientato alla sostenibilità, in cui molto presto l’elettricità verrà fornita attraverso l’installazione di due pannelli fotovoltaici, abbandonando l’aggancio alla corrente.

Dal distributore automatico è possibile prelevare – corredandosi di un proprio contenitore o di quello in rafia acquisibile in loco, eliminando anche l’utilizzo della plastica – sacchi di tre dimensioni:

  • 5 Kg;
  • 10 Kg;
  • 15 Kg.

Già per il primo scaglione, il prezzo appare piuttosto conveniente, poiché è di circa 40 centesimi in meno rispetto alla media.

Il prossimo futuro

Fergnani ha investito parecchio, in tempo ed in termini economici, per progettare e costruire la sua macchina, muovendosi in completa autonomia, da privato; persino le grafiche sono state ideate da lui!
Sebbene al momento non sia direttamente coinvolto nella produzione del pellet che viene da lì distribuito, però, i progetti del prossimo futuro sono orientati proprio in questa direzione.

L’idea, in effetti, è nata proprio dal fatto che il neo-imprenditore è proprietario di un’azienda agricola, settore nel quale lavora dall’età di 18 anni: si ritrova, quindi, facilmente in possesso di grandi quantità di legno da smaltire.

Nessun ostacolo, dunque, alla fondazione di una società che produca pellet con cui rifornire una ventina di distributori posizionati lungo tutto l’Appennino Tosco-Emiliano, con l’obiettivo di diventare fornitore di riferimento della zona.

Il tutto, sfruttando ciò che offre automaticamente la natura, in ottica green.

 

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