Quanto vale la bioeconomia in Italia?

La pandemia causata dal virus SARS- COV2 ha reso ancora più eclatante la necessità di rivoluzionare il modello economico italiano cercando di aviccinarsi il più possibile ad un modello maggiormente attento alla sostenibilità ed al rispetto ambientale.

 

Cos’è la bioeconomia?

La bieconomia è un sistema che utilizza risorse biologiche, inclusi gli scarti per la produzione di beni ed energia. E’ un modello economico che si presenta completamente connesso al territorio, ha la capacità di creare filiere multidisciplinari integrate nelle aree locali  e contemporaneamente restituire molti nutrienti al terreno. Questo sistema circolare è uno dei pilastri fondamentale del New Green Deal lanciato dall’Unione europea.

Ad oggi la bioeconomia è un mondo davvero complesso e ben articolato e trova una forte espansione nella filiera agroalimentare.

 

Bioeconomia in Italia, i dati

Anche l’Italia, si è presto approcciata a queste pratiche innovative, riuscendo a rivoluzionare completamente alcuni territori, regolando la raccolta differenziata, il riciclo e l’utilizzo di biocomponenti.

La bioeconomia in Italia oggi impiega circa due milioni di persone e genera risultati pari a 345 miliardi di euro. Questi numeri la fanno posizionare al terzo posto dopo Germania e Francia.

Un settore fortemente in crescita grazie alla filiera agroalimentare ma soprattutto grazie alla nascita di numerose start-up innovative: se ne registrano ben 941 a fine Febbraio 2020.

 

L’importanza della filiera agroalimentare

La filiera agroalimentare rappresenta oltre la metà del valore della produzione e dell’occupazione del settore bioeconomia L’Italia detiene il primato europeo con quasi due milioni di ettari di terreno destinato a coltivazioni biologiche , è del 46% l’aumento del fatturato delle imprese che presentano la certificazione biologica negli anni che vanno dal 2008 al 2018.

Inoltre, i prodotti agricoli Made in Italy presentano tutti caratteristiche specifiche che li rendono prodotti di elevata qualità con un grande valore aggiunto ( d.o.p/d.o.c.). Per questo motivo l’Italia si piazza al terzo posto tra i paesi cono il maggior numero di prodotti food di alta gamma.

 

Riduzione degli sprechi

La sostenibilità della filiera agroalimentare è valutata in termini di consumo e di valorizzazione degli scarti.  I rifiuti organici prodotti dalla filiera a livello europeo sono pari a 87 milioni di tonnellate, pari a 171 kg pro-capite, un numero importante che può essere impiegato per la creazione di compost e biomassa.

Tutti i processi utili alla filiera, quali produzione agricola, trasformazioni industriali e trasporti hanno un impatto sull’ambiente davvero notevole, anche sotto questo aspetto l’Italia sembra aver ridotto al minimo gli sprechi. In numeri, l’emissione dei gas serra e i consumi idrici presentati dal territorio italiano sono di molto inferiori rispetto ad altri paesi Europei.

Tutti questi dati, ci fanno capire che la bioeconomia è una realtà solida e ben avviata e che il nostro paese muove passi importanti verso il cambiamento.

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