Il pellet è a oggi ormai una realtà consolidata e che si consolida sempre più.
Nel mondo è infatti largamente diffuso oggi.
L’Europa, ad esempio, è una grande utilizzatrice di questo combustibile così peculiare.
Nel 2019, l’Unione Europea ha prodotto quasi 18 milioni di tonnellate di pellet, incrementando del 7% il quantitativo dell’anno precedente del suddetto mezzo di riscaldamento.
La scelta che porta a utilizzare il pellet piuttosto che un altro combustibile non è soltanto attuale, ma è finalizzata a produrre un futuro largamente migliore, un futuro nel quale le emissioni saranno ridotte in maniera evidente e la ripresa economica sostenibile sarà ormai vivida e produttiva.
Ciò perché il pellet nasce come residuo della lavorazione del legno, impedendo a quest’ultimo perciò di finire inutilizzato e sprecato e non dovendo ricorrere a ulteriori mezzi e sostanze prime.
L’Unione Europea vuole provare a ridurre le emissioni di almeno il 55% di gas entro il 2030 e annientarle del tutto entro il 2050. Per questo motivo, pian piano, sarà previsto un aumento sempre più incrementato del pellet.
E l’Italia, in questo piano, ben si colloca.
Risulta infatti essere il primo Paese europeo per numero di apparecchi domestici alimentati a pellet utilizzati. Si tratta, oggi, di 2,2 milioni di apparecchi installati.
Il 99% di essi riguarda stufe, termocamini, cucine, caldaie a 35kW, e il restante 1% invece supera la potenza delle precedenti.