In questo articolo cercheremo di approfondire una caratteristica fondamentale del pellet, ovvero il potere calorifico. Si tratta di un elemento molto importante a cui prestare la massima attenzione nel momento dell’acquisto del materiale. Ecco perché cercheremo di fornire una serie di strumenti utili per non incorrere in errori.
Il potere calorifico: cos’è
Partendo da una definizione, con l’espressione potere calorifico si intende nient’altro che la quantità di calore derivante dalla combustione un’unità del pellet. Questo materiale infatti è caratterizzato proprio per essere un prodotto ad alto potere calorifico. Ad ogni modo, questo elemento viene misurato in MJ/kg (megajoule per kg), in kWh/kg (Kilowattora per kg) o Kcal/kg (chilocaloria per kg).
Nel momento in cui si acquista il pellet, oltre a controllare l’unità di misura, è opportuno dare un’occhiata anche alla tipologia di potere calorifico. In particolare, l’analisi deve focalizzarsi sul potere calorifico superiore (PCS) e potere calorifico inferiore (PCI). Il primo indica l’energia potenziale derivante dall’ossidazione completa di un combustibile secco più l’energia derivante dalla condensazione dell’acqua di combustione. Tuttavia, siccome le stufe a pellet, a differenza delle caldaie a condensazione, non consentono di recuperare l’acqua di condensazione, il valore non è rappresentativo per il riscaldamento. Inoltre, il materiale in questione non è un biocombustibile secco, in quanto possiede sempre un certo contenuto di acqua, anche se la percentuale di umidità è bassa.
Ecco perché durante la fase di acquisto non è importante prendere in considerazione il valore PCS. Il discorso è diverso invece per quanto riguarda il valore del potere calorifico inferiore (PCI), a cui deve essere prestata attenzione. Tale valore si ottiene sottraendo il calore di vaporizzazione dell’acqua che si è formato durante la combustione al calore specifico superiore.
Inoltre, bisogna controllare anche il potere calorifico netto, che permette di valutare il materiale con la sua percentuale di umidità naturale. L’insieme di questi due dati consentirà di avere una visione chiara del potere calorifico del pellet che si intende acquistare.
Tipologie di legno per potere calorifico
I pellet si differenziano sul mercato a seconda delle diverse tipologie di legno. In generale, questi ultimi hanno un potere calorifico, a umidità zero, compreso tra i 5,2 – 5,58 KWh/kg. I legni più diffusi per produrre il materiale sono il faggio, l’abete e il pino, tra i quali non vi è una differenza notevole in termini di potere calorifico. Viceversa, i materiali che offrono un rendimento migliore da questo punto di vista sono il castagno e il nocciolino.
In ogni caso, è bene ricordare che prima di procedere con l’acquisto è necessario assicurarsi sull’affidabilità del venditore, in maniera tale da evitare truffe e anche eventuali danneggiamenti all’impianto.