Il pellet come lettiera del gatto

Sono tantissime e in continuo aumento le famiglie che scelgono di accogliere in casa un animale domestico e di condividere con lui ogni momento del quotidiano.

Ma se chi adotta un cane deve abituarsi alle “sessioni di passeggiata”, chi preferisce accudire un gatto si ritrova ad affrontare la questione lettiera: un vero e proprio problema quando si tratta di materiali non biodegradabili, che vanno a riempire il bidone dell’indifferenziato, diventando causa di polveri e cattivi odori che possono anche radicarsi all’interno delle mura domestiche.

Proprio per questo motivo, sempre più aziende stanno studiando e mettendo in pratica delle produzioni più ecologiche, di quelle che – per intenderci – possono essere tranquillamente gettate negli scarti umidi oppure nel water. Ed è proprio in questi contesti che si è scoperto che anche il pellet può fungere da lettiera biocompatibile e naturale.

I vantaggi

Niente silicio, niente betonite e, soprattutto, niente “costi” per l’ambiente: utilizzare il pellet nella lettiera del gatto assicura un bassissimo impatto ecologico e un ottimo vantaggio economico, paragonandone i prezzi a quelli delle proposte biologiche presenti nei negozi per animali. Anzi, c’è di più: alcuni store vendono confezioni di lettiera in pellet costosissime pur contenendo, di fatto, la stessa materia prima che si può reperire da un qualunque fornitore all’ingrosso; d’altro canto, i requisiti per garantirsi un utilizzo sicuro sono sempre gli stessi, cioè un’opportuna certificazione verificata e l’utilizzo di un materiale di forgiatura naturale al 100%, libero da agenti chimici o collanti di qualsivoglia tipo.

Un acquisto mirato ed intelligente, quindi, può essere quello della variante più economica, magari in occasione prestagionale per approfittare di ulteriori sconti!

Questa biomassa, tra l’altro, è perfetta anche per gli amanti dei piccoli roditori, come le cavie.

Sicuramente un utilizzo alternativo di questa risorsa che può tornare utile.

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