Obblighi e certificazione annuale per chi possiede una stufa a pellet

Una stufa a pellet è, indubbiamente, un valido strumento che consente non solo di risparmiare sul riscaldamento, ma anche di affrontare questo aspetto stagionale in maniera completamente ecosostenibile.

Come ogni dispositivo, però, necessita di accortezze e manutenzione, non solo nell’interesse di performance sempre ad alto livello, ma anche per evitare piccoli problemi che, col tempo, potrebbero diventare grandi ed irreparabili; infine, come non citare la questione sicurezza che deve essere al primo posto, sia per se stessi che per chi c’è intorno.

Proprio per questo, la normativa prevede che, oltre le normali operazioni di pulizia, che possono essere fatte manualmente ed in totale autonomia, venga operato anche un controllo periodico annuale da personale qualificato, per agire più in profondità e nello specifico.

Le conseguenze di un comportamento più scellerato e meno responsabile, da parte dei privati, possono essere piuttosto rigide: la semplice mancanza del libretto, ad esempio, può portare a multe dai 500 ai 3000 euro, mentre gli installatori sono passibili di sanzioni che vanno dai 1000 ai 6000 euro in caso di non rilascio dell’apposita documentazione al momento della vendita o del controllo.

Un catasto delle stufe a pellet

Molti possessori di stufe a pellet sono ancora reticenti al rispetto totale della normativa, sottovalutando il problema, convinti che la normale manutenzione sia sufficiente e che le autorità non abbiano strumenti per conoscere quantità e posizione degli impianti in circolazione. In realtà, ci sono diversi mezzi a disposizione per effettuare controlli mirati a distanza, zona per zona, senza contare che moltissime regioni italiane si stanno attrezzando per dare vita ad un vero e proprio catasto elettronico delle stufe a pellet, che dia modo di controllare tutte le informazioni necessarie in maniera automatica e veloce.

La revisione obbligatoria

Dal 15 ottobre 2014 le revisioni annuali della stufa vanno inserite nel libretto di impianto, dove vanno segnalate, oltre alle normali caratteristiche del dispositivo, anche eventuali modifiche ed interventi effettuati.

In ogni caso, quello della revisione, agganciato a piccoli interventi di routine, è un prezzo di base che va considerato al momento dell’acquisto e della messa in funzione di una stufa a pellet: si tratta, in sostanza, di una pulizia molto approfondita, messa in opera da un tecnico qualificato, obbligato, a sua volta, a rilasciare regolare fattura e documentazione a fine intervento.

Schematizzando, possiamo dire che un professionista è tenuto ad effettuare, annualmente:

  • la pulizia della canna fumaria;
  • la verifica della tenuta delle guarnizioni;
  • il controllo dell’emissione dei fumi e dei componenti elettromeccanici;
  • l’asportazione dei residui in tutte le parti più interne della stufa.

Il prezzo della manutenzione può variare dagli 80 euro (interventi di base) ai 150 o 200 euro (in cso di interventi sulla canna fumaria).

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