La questione agronomica, che gravita intorno alla produzione di biomasse, è presa molto seriamente, non solo dagli ambientalisti e dai filantropi; ne avevamo parlato in contesto di biocarburanti, facendo presenti anche gli obiettivi dei ricercatori del Politecnico di Milano, orientati nel senso delle risorse di seconda e terza generazione o, persino, alghe: il paradosso, in effetti, potrebbe diventare quello per il quale con interi campi coltivati, che potrebbero sfamare migliaia di persone, si finirebbe per produrre “soltanto” energia per i Paesi più ricchi.
Proprio su questo filone si inseriscono i cosiddetti Herbal Crops, una particolare biomassa, tassativamente no-food, studiata per l’utilizzo energetico.
Il progetto
È stato Stefano Ottoni del Consorzio vivaisti europei a comunicare, lo scorso anno, l’avviamento del progetto.
Sono già moltissimi gli agricoltori che hanno sottoscritto contratti per inserire questo particolare tipo di coltura, a rotazione, tra le altre previste dall’anno agronomico, con un focolare iniziale accesosi in Lombardia.
Chiaramente, il fine è quello di andare a produrre un pellet che abbia origini ancora più eco-compatibili, proponendosi come soluzione per la ricostruzione di un contesto economico sostenibile per lo sfruttamento delle colture di biomasse e per ricreare le basi economiche per una migliore gestione dei terreni.
Questa che viene chiamata “coltura energetica” è studiata e selezionata dal team di agronomi di EcoVal, una realtà che si occupa, da trent’anni, anche di soluzioni energetiche innovative, ed è, in particolare, non-food, no OGM e coltivabile, con un processo ecosostenibile, con le tradizionali tecniche agricole.
La filiera agronomica dedicata non è particolarmente difficile da intraprendere, perché si tratta di una pianta con basse esigenze (poca idratazione, poca concimazione) ma in grado di trattenere acqua e nutrienti anche nelle situazioni ambientali più difficili: per questo, è stata definita dai suoi produttori anche un’opportunità di rilancio economico per chi decide di investirci su tempo e fatica.
Per quanto riguarda la raccolta, può essere effettuata sia per taglio/sfibratura/andanatura per la successiva imballatura, sia tramite trinciatrice con lo stoccaggio in sili verticali.
Le varietà
Sul mercato sono state già lanciate due varietà differenti, per destinazione d’uso:
- Herbal Crops Biomassa, studiata appositamente per la combustione in centrali termiche o termoelettriche e a basso contenuto di ceneri ed elevato potere calorifico;
- Herbal Crops Biogas, specifico per l’uso all’interno di digestori, gli apparecchi in cui si compie la digestione anaerobica dei fanghi residui della depurazione delle acque, dove si produce, appunto, il biogas.
Oltre a migliorare l’impatto ambientale, inoltre, Herbal Crops offre fumi di miglior qualità e ottime proprietà di combustione.
Insomma, sembrerebbe proprio la risposta a tutte le domande sollevate negli ultimi anni in tema biomasse; non resta che tenersi aggiornati per scoprire le evoluzioni del progetto.
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