Una stufa a pellet è un ottimo investimento da fare in casa, per una lunga serie di motivi che abbiamo illustrato e sviscerato:
- è ecologica;
- con acquisti pre-stagionali si rivela anche piuttosto economica;
- offre sicurezza attraverso l’utilizzo di prodotti certificati;
- è versatile e, con una manutenzione oculata, è un dispositivo potenzialmente eterno.
Inoltre, con il Conto Termico 2018, è possibile anche ottenere degli importati sconti e sgravi a livello fiscale.
C’è da dire, però, che ogni stufa è diversa dalle altre, non solo per biomasse da bruciare, ma anche per grandezza, prestazioni e consumi: appartamenti e case di metrature diverse hanno, ovviamente, specifiche esigenze in quanto a riscaldamento, che si riversano, inevitabilmente, sulla spesa totale da completare.
Come regolarsi, quindi, per evitare di portare a casa un dispositivo sotto/sovradimensionato?
Consumi: cosa c’è da sapere?
Tralasciando i consumi elettrici che, in generale, sono sempre piuttosto contenuti, trattandosi di dispositivi di ultima generazione, consideriamo il consumo di combustibile in base ai metri quadri da riscaldare.
Quando si legge la tabella dell’elettrodomestico che ci interessa, i KwH (KiloWatt/Ora) rappresentano il parametro più importante: la quantità di calore sprigionata dalla stufa, in relazione al tempo. Più sono alti, quindi, e più saranno sinonimo di potenza.
In generale, si può fare riferimento ad una tabella del genere, per evitare acquisti sbagliati e sprechi:
- 5 KwH per 35 Mq;
- 6 KwH per 40 Mq;
- 7 KwH per 50 Mq;
- 10 KwH per 85 Mq;
- 12 KwH per 105 Mq.
Naturalmente, parliamo di performance che sono sempre regolabili, per cui se abbiamo case particolarmente grandi o divise in più ambienti (o anche piani), l’ideale è acquistare una stufa che abbia una potenza lievemente maggiore di quella che sarebbe necessaria sulla carta (+20-30%), in modo da evitare qualunque imprevisto.
Calcolare bene questa spesa significa anche gestire al meglio, in futuro, la quantità di pellet da procurarsi.
Se si considera il caso di convenienti acquisti cumulativi prestagionali, si può fare riferimento al potere calorifico per regolarsi sui quantitativi (arrotondando sempre per eccesso): moltiplicando i KwH per il numero di ore che si ipotizza di tenere accesa la stufa ogni giorno, si ottiene in ritorno un valore che andrà convertito in Kcal (KiloCalorie); per questa operazione, apparentemente difficile, basta utilizzare dei semplici convertitori online!
In questo modo sarà facile portare a casa il quantitativo più giusto di prodotto, informandosi sulla tabella relativa, appunto, al potere calorifico, espresso Kcal/Kg. Semplice e veloce!
Ovviamente, per ottenere il risultato massimo in termini di resa e di risparmio del dispositivo, occhio alla posizione migliore da scegliere per l’installazione, alla giusta canalizzazione del calore (evitando “ostacoli” che si frappongano lungo il cammino) e, ove possibile, anche all’isolamento termico degli ambienti, in quanto a finestre e balconi chiusi e a materiali d’infrastruttura.
In questi termini, il risultato finale vi darà enormi soddisfazioni!