Cos’è l’arboricoltura e a cosa serve

Quando si parla di arboricoltura si intende un processo tecnico-scientifico che mira alla coltivazione degli alberi a fini produttivi o ornamentali. Si intuisce, quindi, quanto sia importante anche nella filiera industriale dedicata al pellet.

Compito di questa tecnica è occuparsi di selezione, piantagione e gestione degli alberi e dello studio (dal livello molecolare alla pianta) della loro risposta alle varie pratiche colturali e all’ambiente in cui sono immersi durante la loro vita.

L’arboricoltura da legno

Nonostante ne esistano vari tipi, da quella da frutto a quella urbana e prettamente ornamentale, quella su cui ci soffermeremo oggi è l’arboricoltura da legno, interessata, appunto, alla produzione di legname, per diversi scopi finali.

Obiettivo, in questo caso, è cercare di massimizzare quanto più possibile la quantità di legno da ricavare: non ci sono, quindi, grandi investimenti da fare in quanto a biodiversità o altre caratteristiche; le piantagioni, anzi, sono generalmente coetanee e monospecifiche (ma esistono anche impianti misti o a mosaico), localizzate in aziende agricole o agroforestali pianeggianti e facilmente accessibili dai mezzi meccanici che si occuperanno, poi, di asportare tutto il legno prodotto, nel momento commerciale migliore.

Questa tecnica viene molto utilizzata anche nel nostro Paese, dove le specie arboree più scelte sono alcune conifere nordamericane, latifoglie (come pioppo ed eucalipto) ed il noce ed il ciliegio selvatico (più pregiate).

Si capisce, quindi, come questo tipo di “foresta” sia, a suo modo, “artificiale” e, ovviamente, anche temporaneo, visto che tutto il legno presente verrà esportato in un’unica fase di raccolta; una coltivazione reversibile, certo, ma che dipende anche dalle specie di alberi scelte.

La produzione

Come anticipato, il prodotto finale risultante da questo tipo di coltivazioni è, generalmente, di vario tipo, da quello di alta qualità alla biomassa generica, utilizzata proprio per dare vita ai cilindretti di pellet. Anzi, non è raro imbattersi proprio in impianti, cosiddetti, di arboricoltura multifunzionale.

I vantaggi di questa tecnica sono molteplici: innanzitutto si riduce il de­fi­cit na­zio­na­le della ma­te­ria prima legnosa, favorendo una produzione eticamente più sostenibile, senza contare la ri­con­ver­sio­ne pro­dut­ti­va dei ter­re­ni agri­co­li, la riduzione dell’utilizzo di concimi, la diversificazione degli habitat e, perché no, anche la funzione paesaggistica.

Si contribuisce, inoltre, a garantire un maggior assorbimento di CO2: una funzione, seppur indiretta, che di questi tempi è assolutamente preziosa.

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