Cos’è il Pellet

Partiamo subito con il fare un po’ di chiarezza: il pellet è un prodotto di combustione derivante dalla compressione di particelle di legno. Le stesse derivano dalla segatura e vengono private della maggiore quantità di acqua possibile. La forma con cui si presentano alla vista è quella di cilindretti lunghi pochi centimetri. La forma non è casuale. La compattazione del prodotto in appositi macchinari pressanti, fa venir naturalmente fuori la forma in chicchi.

La resina presente nel prodotto (e che gli permette di compattarsi correttamente) è generata naturalmente solo nell’abete e pino, mentre invece in faggio, rovere, frassino è presente in quantità molto limitata. Per questo motivo al legno vengono aggiunti additivi come colla o calce. Ovviamente quanti meno additivi chimici saranno presenti nel prodotto, tanto più esso sarà di qualità migliore.

I vantaggi che comporta questo tipo di scelta sono molteplici:

  1. In primo luogo il fine ecologico e sostenibile.
  2. In secondo luogo il risparmio che ne deriva. A parità di potere calorifero, il pellet, ad un costo minore, ottimizza le prestazioni della stufa e sfrutta al meglio il calore sprigionato dalla combustione del legno.
  3. Tipi di pellet

L’offerta del mercato è molto variegata. Per il consumatore c’è una vasta scelta basata su più parametri. Fra questi il tipo di legno da cui deriva il combustibile.

  1. ABETE. il più presente, acquistato e blasonato nella nostra penisola. Rosso o bianco non importa, è la scelta n. 1 dei consumatori italiani. Purtroppo una parte di produttori e distributori ha lucrato su questo mercato, spesso ingannando in maniera truffaldina la clientela  spacciando pellet per quello che non è. Per questo motivo si rende necessario prestare molta attenzione all’etichetta e al tipo e al numero di certificazioni, alla garanzia di qualità.
  2. FAGGIO. Il faggio ha delle prestazioni ottime. Garantisce un prodotto di alta qualità e presenta una resa anche superiore rispetto al legno di abete. Infatti la sua potenza calorifica lo rende un investimento saggio per il riscaldamento domestico. Anche il costo è un punto a suo vantaggio, costando meno del suo equivalente abete. Lo svantaggio principale è la sua durata. Il legno di faggio tende a consumarsi più velocemente rispetto all’abete. In più lascia più quantitativo di sporcizia all’interno della stufa.
  3. MISTO FAGGIO E ABETE. Sulla base di ciò che è stato illustrato finora, un modo per ovviare ai difetti di entrambi i prodotti, esiste in commercio il pellet a base mista faggio e abete: durata più a lungo dell’abete e potenza calorifero del faggio.
  4. CASTAGNO. Il castagno non è presentissimo sul mercato. È un prodotto un po’ di nicchia, anche perché non è molto economico. Uno dei motivi è perché lascia poco residuo.
  5. MISTO DI CONIFERE. Contiene pino, abete e altri tipi di conifere. Non è un prodotto dalla qualità eccelsa, soprattutto per via della genericità con cui spesso viene venduto. Talvolta i produttori non indicano la composizione precisa in etichetta dei legni da cui il composto deriva.
  6. MISTO. Tutti i tipi finora presentati possono essere mischiati in varie proporzioni, abete, faggio, pino, conifere, castagno, sulla base delle esigenze del consumatore.

CERTIFICAZIONI

Proprio al fine di ovviare a possibili truffe, le certificazioni del pellet servono a garantire all’acquirente la possibilità di comprare il prodotto che desidera. Le certificazioni variano a seconda del Paese di produzione e provenienza. Tutte mirano a garantire che il processo di lavorazione sia avvenuto nel rispetto degli standard di qualità previsti a norma di legge. Fra le certificazioni annoveriamo:

  1. ENPlus (Europa, internazionale)
  2. ONORM M 7135 (Austria)
  3. Standard Regulations & Standards for Pellets in the US: The PFI (USA)
  4. SN 166000 (Svizzera)
  5. SS 187120 (Svezia)
  6. DIN 51731 e DIN plus (Germania)
  7. The British BioGen Code of Practice for biofuel (Gran Bretagna)

In Italia la certificazione più utilizzata è la certificazione ENPlus, nata nel 2010. Si basa sulla norma EN 14961-2 e segue tutta quanta la filiera del pellet: produzione, ma anche la provenienza, stoccaggio, trasporto e distribuzione.

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