Conviene fare il pellet in casa?

È conveniente produrre il pellet in casa? Per rispondere a questa domanda è necessario valutare con attenzione una serie di fattori che cercheremo di trattare in questo articolo. Infatti in seguito vedremo insieme se il pellet fai-da-te può essere una buona soluzione.

Pellet in casa: conviene davvero?

Solitamente chi sceglie di acquistare questo materiale preferisce comprarlo da rivenditori in negozi fisici oppure online. Si tratta di una soluzione molto comune e che comporta sicuramente una serie di vantaggi. Infatti acquistare il pellet da rivenditori è nella maggior parte dei casi una garanzia di sicurezza. In questi casi il materiale è venduto in sacchi da 15 kg, mentre il prezzo varia in base alla qualità, alla presenza di certificati e al periodo in cui è stato acquistato. In particolare nel periodo invernale, il prezzo risulta essere più alto.

Ci sono però molte persone che preferiscono fare il pellet in casa. Tale scelta può essere vantaggiosa o svantaggiosa a seconda delle esigenze personali. Nello specifico, il pellet fai-da-te è indicato soprattutto per coloro che hanno a disposizione una grande quantità di legna, che può recuperare ad esempio dal proprio giardino oppure dal proprio frutteto. Infatti fare il materiale in casa conviene solo se si hanno a disposizione le materie prime. In caso contrario, il risparmio derivante dal fai-da-te rischia di essere neutralizzato dall’acquisto del legname.

Dunque, il pellet fatto in casa è sicuramente una soluzione pratica e soprattutto economica, anche se è comunque necessario prendere in considerazione anche una serie di spese iniziali, come ad esempio i costi della pellettatrice, che, come vedremo tra poco, è un elemento fondamentale per la realizzazione del materiale. Infine, non bisogna sottovalutare un altro fattore, ovvero la costanza e il tempo che la produzione fai-da-te del pellet richiede.

Cosa serve per fare il pellet in casa

Appurato che il pellet fai-da-te è senza dubbio una buon metodo per ottenere un notevole risparmiare, capiamo ora quali sono gli strumenti necessari per realizzarlo in casa. Come abbiamo già anticipato, il primo passo da fare è procurarsi la pellettatrice, una macchina per lavorare il legno dal quale ricavare il pellet. Questa fase è fondamentale: la qualità della pellettatrice condiziona il risultato finale, motivo per il quale è importante fare attenzione ad alcuni fattori nel momento dell’acquisto. A tal proposito è necessario sapere che sul mercato esistono varie tipologie di questo strumento:

  • Pellettatrici elettriche: sono dotate di un motore elettrico e sono solitamente molto leggere, con un peso che varia tra i 110 e 150 kg. La loro produzione oraria invece è compresa, a seconda dei differenti modelli, tra i 30 kg e 70 kg;
  • Pellettatrici con motore a scoppio: posseggono un tipo di alimentazione diversa dalle macchine elettriche, ma forniscono comunque una buona resa produttiva;
  • Pellettatrici a trattore: per funzionare questa tipologia di pellettatrice necessita del collegamento alla presa di forza di un trattore.

Durante l’acquisto è necessario inoltre valutare le capacità del motore della pellettatrice, che deve essere in grado di far raggiungere al legno una temperatura di circa 100 gradi.

Dopo aver comprato una buona pellettatrice, bisogna poi ricavare il cippato, che si ottiene dalla scaglie di legno ottenute tramite l’utilizzo di un biotrituratore. Questa macchina consente lo sminuzzamento dei residui che si ottengono dalla manutenzione e dalla cura del giardino. In alternativa è possibile ricavare il pellet anche da scarti di fieno, paglia, riso, mais e persino dall’erba.

Infine, per massimizzare ancora di più il rendimento del pellet, è necessario fare attenzione alla sua conservazione. È opportuno quindi riporre il materiale in ambienti riparati e secchi, in cui sia garantita anche una buona ventilazione. In ambienti umidi, si rischia infatti di incorrere in rigonfiamenti dei cilindretti, andando a compromettere in questo modo la lignina, cioè il collante che consente al pellet di mantenere la forma compatta dei cilindri. Inoltre se il materiale si inumidisce il rischio è quello di ridurre sensibilmente le sue capacità di riscaldamento.

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