Il pellet è una risorsa naturale alle quale sempre più famiglie e aziende affidano il riscaldamento ed il comfort della propria abitazione o dell’ufficio.
Come tutte le biomasse, però, lascia dei residui di scarto nel dispositivo in cui viene utilizzato, sotto forma di cenere, fuliggine e particolato derivante dalla combustione. Come smaltirli in maniera ecologica e consapevole?
Riciclo
Innanzitutto, vale la pena ricordare che questo materiale può facilmente essere riciclato e riutilizzato in tantissimi modi:
- come fertilizzante per piante, orti e giardini;
- come sbiancante naturale per i tessuti (miscelato con acqua e/o olio d’oliva per farne della lisciva, dello sgrassatore o del sapone);
- come strategia per sciogliere il ghiaccio da superfici congelate (miscelato al sale).
Raccolta differenziata
In ogni caso, è bene sapere che i residui provenienti da pellet, legna e, in generale, biomasse destinate alla combustione vanno conferiti nella raccolta differenziata dell’organico e recuperati dal vano ove si ammassano con una spazzola asciutta; anche l’utilizzo di un aspirapolvere può essere utile per finalizzare al meglio questo lavoro di pulizia ed evitare problemi di clinker e di altri malfunzionamenti. In questo caso, però, occhio a destinare il contenuto del sacco o del vano raccogli-rifiuti nella maniera giusta (di solito, indifferenziato secco) poiché la cenere si ritroverà ammassata insieme ad altro sporco e materiale proveniente da altri contesti.
Per la fuliggine che si ritrova ad addensarsi sul vetro della stufa, invece, non c’è altra via che una pulizia sistematica attraverso prodotti specifici o, meglio ancora, con del giornale appallottolato ed inumidito con acqua oppure una miscela di acqua ed aceto; assolutamente da evitare altre strategie fai-da-te che potrebbero rovinare il dispositivo ed anche creare problemi di estetica per questi elettrodomestici di ultima generazione che, con il loro aspetto country, vintage e un po’ retrò, rappresentano anche dei funzionali e moderni elementi di arredo.