Clinker: cos’è e come risolvere il problema

Attivare una stufa a pellet significa introdurre in casa un nuovo dispositivo di cui prendersi cura, anche e soprattutto perché si tratta di una forma di riscaldamento alimentata da biomasse.

In effetti, questi cilindretti di legno riciclato, una volta bruciati, generano della cenere che sarà piena del materiale organico (combustibile) ed inorganico (non combustibile) presente nei materiali utilizzati per forgiarli: sali minerali, ferro, altri metalli pesanti etc, insomma, si ritrovano, dopo la combustione, “incastrati” tra le fibre organiche, come la cellulosa. Il risultato è che più il pellet sarà ricco di queste sostanze e più potrà creare problemi di otturazioni del braciere di combustione che, se non risolti in tempo con una semplice pulizia, possono essere causa anche di malfunzionamenti importanti: nerofumo in camera di combustione, mancate accensioni automatiche, deboli fiamme scure, cattive registrazioni alla prima accensione o condotti intasati e sporchi.

Si parla di clinker, quindi, per intendere quelle formazioni porose, simili a pietra lavica o a “agglomerati di sabbia”, che costringono ad una pulizia del braciere, anche quotidiana, scollegata dalla normale pulizia dalle ceneri che, invece, può avvenire anche con più calma.

Infatti, se non si lascia sedimentare questo prodotto destinato a diventare un futuro “mattoncino” e si provvede alla rimozione delle ceneri ancora polverose (o, perlomeno, raffreddate di poco), non si rischia la formazione di questo materiale compatto e più ostruttivo sui fori della griglia. Esistono anche degli strumenti meccanici che rimuovono sistematicamente questi residui, con una sorta di rastrello posto sotto al crogiolo del braciere, senza lasciarli sedimentare.

Come regolarsi

In genere, a parte armarsi di buona volontà e dedicarsi alla pulizia della griglia quando necessario, può anche essere utile confrontare i vari tipi di prodotti che si portano a casa, collaudandoli con la propria stufa: pellet estremamente economici infatti, spesso sono destinati a rilasciare più materiale di scarto e possono creare queste formazioni che impediscono il corretto passaggio dell’aria, rivelandosi, quindi, causa di una cattiva combustione.