Quando parliamo di biomasse ci riferiamo a prodotti organici in grado di “bruciare” per produrre calore o alimentare, ad esempio, il motore di un veicolo esattamente come farebbe un carburante fossile, producendo zero (o quasi) emissioni e, quindi, energia pulita.
È questa la grande sfida che impera, oramai, a livello globale: trovare i migliori prodotti in termini di qualità, prezzo e resa, che risultino convenienti sia per i produttori che per i consumatori: tra questi, sembra che ci sia il bambù gigante.
Il bambù italiano
Nonostante diverse specie di bambù siano autoctone di luoghi molto lontani dal nostro (tra cui Sud America, Asia, Africa e Oceania), ne esistono di diverse specie che crescono spontanee nella nostra Europa: in particolare, dati i tantissimi utilizzi che se ne possono fare a livello commerciale (passando dall’arredamento ai biocarburanti e alla bioedilizia), diversi tipi di bambù gigante vengono coltivati in Italia, tra cui i cosiddetti Moso e Madake, dall’altissima potenzialità produttiva. In effetti, per ottenere una vera e propria foresta basta cominciare da poche decine di esemplari (una trentina), che si diffonderanno orizzontalmente grazie alla crescita sotterranea delle radici (rizomi). In genere, per arrivare all’impiego nell’industria del legname ci vogliono all’incirca 3 anni, tempo nel quale, a patto di avere un ambiente circostante favorevole, il diametro delle piante si allargherà fino a circa 8 centimetri e l’altezza potrà superare anche i 16 metri. D’altro canto, si tratta di vegetali giganti infestanti a tutti gli effetti!
Bambù e pellet
Il pellet, come sappiamo, viene creato a partire da trucioli e avanzi di legno, segatura ed altri materiali di questo tipo. Quindi, perché non crearne anche una variante a base di bambù? Dati alla mano, si tratta infatti di un prodotto a basso costo che permette, perciò, la realizzazione di un pellet dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, proponibile sul mercato a costi realmente competitivi ed accessibili. Inoltre, il bambù non necessita di pesticidi ed additivi chimici per prosperare, proprio grazie alla sua natura invasiva ed infestante: questo significa che, anche in fase di combustione, non rilascia nell’aria sostanze dannose per l’ambiente e per gli esseri umani, risultando una materia prima davvero ideale per assolvere all’annoso compito del riscaldamento indoor (abbinato, perché no, persino al cooking) anche in presenza bambini.